Questo articolo è frutto della collaborazione tra
Dott.ssa Chiara Rossetti e Ph.D. Simonetta Milani.
“Colui che sa essere tenero vince ciò che è duro.
Colui che sa piegarsi vince ciò che è rigido.”
Dao De Jing, cap. 36
CHI È GUAN YIN
Guan Yin è una delle figure più amate delle tradizioni spirituali orientali.
È una presenza gentile che veglia sul mondo.
Il suo nome significa “colei che ode i suoni del mondo”: le suppliche, i dolori, i bisogni dell’umanità.
Dea della compassione, è associata alla protezione, alla guarigione, alla dolcezza, ma anche alla forza che nasce dalla gentilezza.
Viene rappresentata in molteplici modi: con un bambino in braccio, un ramo di salice, un fiore di loto, una brocca sacra, un vaso di giada, o dotata di mille braccia.
Ognuna di queste immagini rappresenta una qualità della sua compassione attiva, capace di ascoltare e agire ovunque ci sia bisogno.
Il vaso di giada, che spesso porta con sé, contiene l’acqua medicamentosa – simbolo di purezza e connessione spirituale – che Guan Yin versa dolcemente, goccia a goccia, nel mondo. Un gesto silenzioso, ma profondo, che calma, purifica e trasforma.
Le molte forme di Guan Yin
Una delle rappresentazioni più affascinanti la mostra mentre cavalca un drago. Il drago, creatura sacra nella cultura orientale, non è un nemico da combattere, ma un custode degli opposti, che danza tra cielo e terra, tra Yin e Yang.
Guan Yin non lo domina: si muove con lui, in una danza armoniosa, incarnando l’equilibrio tra le due forze nel fluire del Tao, nella sua totalità.

C’è una leggenda che narra come, vedendo il mondo colmo di sofferenza, Guan Yin si frantumò per compassione e dai frammenti del suo spirito nacquero mille occhi e mille mani: per vedere ovunque e per aiutare ovunque.
In tal senso molte immagini la ritraggono con tante braccia.
Un’altra immagine potente la mostra in meditazione, ma con una gamba sciolta dalla posizione del loto, come pronta a compiere un passo in aiuto all’umanità.
Questa posizione, come sospesa tra quiete e azione, riporta al Tao in quanto passo, cammino, via – inteso come sostegno e armonia.
Il suo è un “agire non agire” (wu wei): non un’inerzia, ma un’azione che nasce spontaneamente dalla connessione profonda con la natura delle cose.
Non forza il corso degli eventi, ma si muove con essi, come l’acqua, come il vento.
Un po’ seduta in meditazione, un po’ pronta a scendere nel mondo. Un passo lieve, eppure capace di cambiare tutto.
Un movimento semplice, naturale, che indica il fluire del principio vitale che Guan Yin incarna.
Guan Yin è come il passo del Tao, non irraggiungibile nei cieli ma vicina ai diecimila esseri.
Allo stesso modo, Guan Yin è vicina all’umanità come presenza silenziosa, compassione che si fa gesto, ascolto e azione.
GUAN YIN E LA COMPASSIONE NEL TAOISMO
Nel taoismo, la vera forza nasce dalla gentilezza, dalla morbidezza, dalla duttilità, dal sapersi conformare al movimento del Tao, che si esprime nel costante mutamento dello Yin e dello Yang nel quotidiano.
Nel taoismo la compassione è la somma delle virtù, un’energia potente che scaturisce da un cuore puro e in unione con il Tao.
Guan Yin incarna la compassione come virtù che non crea distinzione, ma in modo naturale e spontaneo vede l’unità del creato in ogni essere, in ogni situazione.
Un cuore puro e vuoto può accogliere il Tao, e la compassione ne è il frutto, l’emanazione.
La compassione è parte e somma delle 5 Virtù appartenenti alla natura innata umana.
La natura innata è ciò che collega l’uomo alla propria parte divina e, di conseguenza, alle 5 Virtù.
Le Virtù appartengono al Senza Forma – al Cielo anteriore – ma, nel momento in cui un corpo nasce prendendo forma, diventano componenti del suo kit evolutivo.
(Per chi ci ha seguiti, ne abbiamo parlato più approfonditamente in “Virtù ed Emozioni”).
Le 5 Virtù sono come semi che tutti custodiamo in essenza.
Coltivarli attraverso le pratiche taoiste, in particolare la meditazione (vedi l’articolo “Il Respiro del Tao”), permette loro di emergere e contribuire alla realizzazione del proprio ming, il destino.

I TRE TESORI: MANIFESTAZIONI INTERIORI DELLA COMPASSIONE
Nel corpo vi sono Tre Tesori, energie vitali che lo mantengono vivo e vibrante:
- Jing – essenza
- Qi – energia
- Shen – spirito
La loro controparte animica è:
- La compassione
- La sobrietà
- L’umiltà
Mantenere le tre sostanze vitali e coltivare la loro espressione spirituale è alla base di una vita quieta, radicata e armoniosa.
La compassione, come altre istanze spirituali innate, costituisce la vera e autentica natura di ogni essere umano sin dalla nascita.
Purtroppo, l’uomo crescendo – a causa dell’attrazione del “mondo esterno” – se ne allontana, dimenticando il proprio potenziale innato e confondendosi in ruoli, pensieri, emozioni, situazioni… sino talvolta a vivere una vita “voluta dagli altri”.
In questo confondersi, anche la compassione viene dimenticata.
La via taoista è un cammino di recupero, non solo della compassione per sé stessi e per gli altri, ma è un recupero completo che riporta ogni uomo in contatto con la propria natura originale.
La compassione è una forza immensa che, se esperita, permette ad ogni essere umano di sentirsi libero e senza paura, in quanto parte della forza vitale che guida le nostre vite.
Guan Yin rappresenta tutto questo… e molto di più.
Così come ogni essere umano è molto di più di ciò che appare.

UNA FESTA, OGNI VOLTA CHE ASCOLTI
Il 19° giorno del 2°, 6° e 9° mese lunare, i templi taoisti celebrano Guan Yin.
Ma ogni giorno è occasione di compassione.
Ogni volta che fai spazio, che ascolti, che lasci cadere un giudizio…
lei è lì, non come figura esterna, ma come eco del Dao dentro di te.
COSA CI INSEGNA OGGI GUAN YIN
Viviamo in un tempo in cui è facile irrigidirsi, chiudersi, separare.
In cui la fragilità spesso viene nascosta o giudicata come debolezza.
Guan Yin ci ricorda che:
La vera forza non è nel controllo, ma nell’apertura.
Si può essere forti e gentili allo stesso tempo.
Si può scegliere di ascoltare, invece di reagire, di accogliere, invece di respingere.
E’ saggio mettersi nei panni dell’altro, anche solo per un istante.
E’ umano offrire un sorriso, una parola gentile, un gesto gratuito.
E’ utile osservare i pensieri giudicanti, senza alimentarli.
E’ prezioso accogliere anche le proprie fragilità, senza combatterle.
Tutto questo riporta ognuno di noi alla propria “umanità” e a rispettare la vita.

UN MANTRA, UN PASSO, UNA POSSIBILITÀ
Ogni piccolo gesto è un seme.
La compassione è un seme che cresce nel silenzio del cuore.
Ci vuole molta forza e coraggio nell’essere compassionevoli: è un atto rivoluzionario!
Guan Yin non è solo una divinità lontana, ma una presenza che possiamo evocare dentro di noi, in quanto parte del nostro essere.
Il mantra a lei dedicato è essenziale ma potente se recitato con il cuore:
“Namo Guan Shi Yin Pusa”
Forse non possiamo cambiare il mondo intero, ma – come Guan Yin ha un piede “sospeso” nell’atto di sostenere l’umanità – anche noi possiamo fare un passo verso gli altri e divenire migliori.
A volte, anche un piccolo passo può produrre un grande cambiamento.
Buon cammino🌸

6 risposte su “GUAN YIN: IL VOLTO DELLA COMPASSIONE”
Grazie Chiara Grazie Simonetta siete sempre molto presenti
ci accompagnate in questo percorso pur lasciando a noi la responsabilità
di scegliere di crescere e questo insieme a tutto lo SHEN DAO
con gratitudine e responsabilità Giuliana
Grazie, ho ricevuto ciò di cui avevo, ho tanto bisogno in questo particolare periodo.
Accolgo il mantra come un balsamo benefico
Infinitamente grazie🙏
Una immagine sacra potente e delicata allo stesso tempo. Equilibrio degli opposti. Grazie
Un ‘ articolo veramente bello, delicato e potente, grazie di cuore!
Grazie di cuore