Questo articolo è frutto della collaborazione tra
Dott.ssa Chiara Rossetti e Ph.D. Simonetta Milani.
龍船節 Lóngchuánjié
La Festa delle Barche Drago è una delle principali feste tradizionali cinesi, unitamente alla Festa di Primavera (capodanno cinese), alla Giornata della luminosità chiara (104 giorni dopo il solstizio d’inverno) e alla Festa di metà autunno (15° giorno dell’ottavo mese lunare).
Dichiarata festa nazionale nel 2008, viene celebrata sia in tutta la Cina, sia in tutto il mondo dalla comunità cinese e largamente partecipata da tutti per il carattere festoso e spettacolare.
Nel 2009, è stata la prima festa popolare ad essere riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
LE ORIGINI DELLA FESTA
La Festa delle Barche Drago si celebra da millenni, ben prima dell’unificazione della Cina nel 221 a.C. Ricorre ogni anno il 5° giorno del 5° mese del calendario lunare cinese, un periodo che cade tra maggio e giugno, all’inizio dell’estate. La data precisa varia ogni anno secondo il calendario lunare.
Proprio per la sua collocazione stagionale, la festa è conosciuta anche con altri nomi tradizionali:
• 端午節 Duānwǔ Jié – “Festa dell’Inizio dell’Estate”
• 端陽節 Duān yáng Jié – “Festa dell’Inizio dello Yang”
Quest’ultimo nome “Festa dell’Inizio dello Yang”, richiama il pensiero cosmologico cinese e la profonda connessione con il ciclo agricolo. Secondo la filosofia tradizionale, l’universo si regge sull’equilibrio dinamico tra due forze opposte ma complementari: yin e yang. Con l’ingresso nell’estate, l’energia yang (associata a calore, crescita, espansione) tende a prevalere, rischiando di diventare eccessiva.
Per la cultura contadina, questa fase dell’anno era considerata critica: l’aumento di calore e umidità favoriva il proliferare di insetti nocivi, malattie, epidemie e calamità naturali. La festa, quindi, aveva anche una funzione apotropaica: rituali e simboli servivano a ristabilire l’equilibrio e proteggere la salute e i raccolti.
I riti, le celebrazioni, le benedizioni e i talismani avevano quindi lo scopo di allontanare gli spiriti maligni e di propiziare la buona sorte per la terra e i raccolti, in un contesto agricolo in cui la sopravvivenza dipendeva strettamente dal ciclo delle stagioni.
La ricchezza di simboli e tradizioni tramandate nel corso dei millenni ha dato vita a un folclore vivace e variegato, che si è declinato in forme diverse a seconda delle specificità locali.
Con l’unificazione della Cina (221 a.C.), questi elementi rituali e simbolici hanno progressivamente assunto caratteristiche più omogenee, trovando un punto di riferimento comune nella figura leggendaria e storica di Qu Yuan, primo grande poeta cinese e saggio ministro, simbolo della celebrazione.

LA VITA DI QU YUAN E IL LEGGENDARIO EPILOGO
Qu Yuan fu un grande saggio, poeta e riformatore vissuto tra il V e il III sec. a.C., durante il periodo degli Stati Combattenti 戰國 Zhànguó, in un’epoca in cui diversi regni lottavano per l’egemonia del vasto territorio cinese.
Funzionario dello Stato di Chu, nel sud della Cina, fu esiliato a causa della corruzione di corte, proprio mentre Chu era minacciato dallo Stato di Qin. Senza i suoi consigli, la capitale fu conquistata e l’imperatore Qin Shi Huang unificò l’intero Paese.
Durante l’esilio, Qu Yuan scrisse alcune delle opere più importanti della letteratura cinese, come il poema patriottico Li Sao (Incontro al dolore) e il Tian Wen (Domande al Cielo), 172 interrogativi cosmici sull’umanità e la vita. Il suo pensiero, vicino alla visione taoista, si manifesta nell’amore per la natura, vista come guida del Tao.
L’EPICA MORTE DI QU YUAN
Figura profonda e innovativa, concluse la sua vita con un gesto estremo: si gettò nel fiume Miluo, protesta silenziosa contro l’ingiustizia e la decadenza morale del suo tempo.
Amato dal popolo, la sua morte commosse le comunità locali. I barcaioli accorsero per recuperare il corpo e onorarlo. Per proteggerlo, gettarono in acqua cibo e dolci, e batterono tamburi per allontanare pesci e spiriti maligni.
Era il 5° giorno del 5° mese lunare. Così nacque la Festa delle Barche Drago, anche detta 重五節 Chóngwǔjié (“Doppio Cinque”) o 诗人节 Shīrén jié (“Festa dei Poeti”).
Questa ricorrenza, oggi festa nazionale e Patrimonio UNESCO, è un tributo a Qu Yuan e insieme un rituale di protezione, prosperità e purificazione.
Malgrado il tempo, gli antichi simboli e riti propiziatori restano vivi, radicati nella memoria culturale del popolo cinese.

LE GARE BARCHE DRAGO
Le gare delle barche drago rappresentano l’evento principale della festa ma il cuore della tradizione resta il rendere omaggio e tributo al coraggio e alla saggezza di Qu Yuan.
Le imbarcazioni sono generalmente costruite con legno o bambù con a prua scolpita una testa di drago molto colorata. La grandezza varia da pochi metri fino a 25 metri.
Mentre le più grandi arrivano a ospitare fino a 100 canoisti, professione che si tramanda di generazione in generazione, in alcune zone più che barche sembrano grandi tinozze tonde adatte ad una persona con un remo solo.
CARATTERISTICHE DELLE TESTE DI DRAGO
Il drago, in Cina è considerato benevolo e propiziatorio.
Le teste di drago sono realizzate con materiali leggeri come legno o fibra di vetro e i loro dettagli sono ricchi di simbolismo:
- corna simili a quelle di un cervo: simboleggiano la forza
- orecchie simili a quelle di un bue: rappresentano l’ascolto e la saggezza
- naso simile a quello di un leone: indica coraggio
- bocca simile a quella di una tigre: simboleggia potenza
- barba e baffi: eleganza e dinamicità

LECCORNIE DELLA FESTA: ZONGZI
Durante i festeggiamenti, immancabili sono gli 粽子 zongzi fagottini di riso a forma di piramide.
Anticamente gettati nel fiume, oggi vengono gettati nell’acqua per essere bolliti o cotti al vapore e mangiati come gesto beneaugurante.
Sono composti di riso glutinoso avvolto in foglie di bambù o banano e conditi con giuggiole, fagioli o carne (anatra, maiale) a seconda delle regioni e del clima.
È tradizione che ogni famiglia con cura e dedizione ne prepari per familiari e amici.
ALTRI MODI PER ALLONTANARE GLI SPIRITI MALIGNI: XIANG BAO
Per scacciare i pericoli del “mese infausto” è antica tradizione indossare gli 香包Xian Bao sacchetti profumati riempiti con erbe medicinali (artemisia, calamo profumato, chiodi di garofano, corteccia di cannella, anice stellato).
In particolare, i genitori preparano per i figli dei sacchetti di seta colorata pieni di erbe medicinali e chiusi con cordini di 5 colori, ciascuno legato a uno dei Cinque Elementi cosmologici (verde-legno, rosso-fuoco, giallo-terra, bianco-metallo e nero/blu-acqua). Durante la preparazione, i bambini devono restare in silenzio e immobili. Dovranno poi indossare al collo i sacchetti e portati fino al termine della prima pioggia d’estate. Dopo di essa, vengono gettati nel fiume come gesto rituale di protezione e purificazione.

La ricchezza dei riti, dei simboli e dei gesti carichi di coraggio che animano questa festa continua a unire i cuori, oltre ogni barriera di tempo e spazio. Ci ricorda l’importanza dell’impegno personale, del contributo alla comunità e dell’armonia tra l’uomo e la natura, valori che non appartengono solo al passato, ma che rimangono fondamentali e attuali, da coltivare con cura nelle nostre relazioni quotidiane.
端午節快樂 !Duānwǔ Jié !
Buona Festa delle Barche Drago!🌸
6 risposte su “FESTA DELLE BARCHE DRAGO: L’ENERGIA DEL DRAGO E IL CORAGGIO DI UN POETA”
Grazie Chiara e Simonetta per avermi messo a conoscenza di questo rito che sottolinea l’immenso valore della stretta interconnessione della vita con la natura. Vedo in questa tradizione analogie con eventi festeggiati nel nostro mondo contadino del secolo scorso, che mi appartengono. Beppe.
Una bellissima tradizione, vi ringrazio per avermi dato la possibilità di conoscerla🫂🙏🏻
molto interessante e stimolante
grazie Chiara e Simonetta
Gratitudine per accompagnarci nel quotidiano con queste informazioni
…….le coltiverò con CURA
Giuliana
Grazie interessante!
GRAZIE, PAROLE BELLISSIME E PROFONDE.